mercoledì 18 giugno 2014

Top 5 Tornei di Arti Marziali nei manga


Una Top 5 ci voleva proprio. Dopo un sacco di tempo senza fare classifiche il mio istinto e animo nerd aveva bisogno di catalogare e mettere in ordine di preferenza elementi dello stesso tipo.
E nel mentre, perche' non riprendere in mano anche il discorso manga abbandonato con gli ultimi articoli?

Un ring, il pubblico tutto attorno e due guerrieri pronti a darsele di santa ragione.
Ho sempre adorato i tornei nei manga shounen. Rappresentano il mezzo piu' semplice che un autore ha a disposizione per mandare avanti la storia; ma anche la scelta migliore per permettere alla propria serie di fare breccia sul pubblico. Non per niente moltissime opere, vecchie e nuove, devono il loro successo proprio a questo tipo di saga. Questa, come si e' intuito, e' la lista delle mie preferite. Cominciamo!

Quinto posto: Ura Batou Satsujin (Flame of Recca)


Nella posizione piu' bassa inserisco la saga plagio per eccellenza. Il perfetto copia e incolla della ben piu' famosa competizione di lotta disegnata da Yoshihiro Togashi in Yu degli Spettri (che, piccolo spoiler, vedremo un po' piu' in alto). Eppure, come avevo gia' accennato in un vecchio post, questa e' una serie che se apprezzata per quel che, riesce comunque a divertire. In ogni caso va comunque detto che alcuni elementi, inventati di sana pianta da Anzai sono gestiti egregiamente. Gli scontri sono strategici e spettacolari, i personaggi, soprattutto Kurei, il villain principale, gestiti perfettamente e l' escalation finale davvero esaltante. Tutto sommato, rimane un gran bel torneo quello mostrato dall' autore.

Quarto posto: Tenchou Gorin Dai Bukai (Classe di Ferro)


Qui si parla di old school che piu' old si muore. Sakigake Otoko Juku e' forse uno dei manga piu' vecchi che ho avuto il piacere di leggere, e ancora oggi, a distanza di piu' di 30 anni, regge benissimo contro molti shounen di combattimenti. La storia (quel poco che c' e') raggiunge il suo climax proprio nella competizione marziale inaugurata da Toudou Hyoue. Combattimenti strategici, spesso esageratissimi, con tecniche che sfuggono a qualsiasi legge della fisica e ne inventano di nuove; personaggi muscolosi, mastodontici e carismatici fanno da padrone per tutto l' arco. Purtroppo, il difetto fondamentale e' la ripetitivita' degli stilemi e la frequenza delle sempre odiate "false morti" dei personaggi.. problemi che la serie si portera' fino alla fine.

Terzo Posto: Torneo delle Arti Marziali Demoniache (Yu degli Spettri)



Probabilmente uno dei momenti piu' famosi nella storia del manga. Yu degli Spettri, pietra miliare e primo capolavoro di quel genio di Togashi, ha regalato, con questo arco narrativo di mazzate pure, alcuni degli scontri, delle tecniche e dei personaggi piu' spettacolari di sempre. Ad oggi, credo sia difficile che un autore riesca a strutturare una "tournament saga" senza essersi, in minima parte, ispirato alla competizione fra Demoni di Yu Yu. Parlero' un po' da fan boy (e con questa serie vi assicuro che lo sono almeno in parte), ma non credo che potro' mai dimenticare le tecniche vegetali di Kurama, il fighissimo Drago Nero di Hiei e soprattutto Yusuke vs. Toguro Minore, quest' ultimo una vera icona del villain negli shounen.

Secondo Posto: Budokai Tenkaichi (Dragonball)


Non inserire Dragonball in una classifica del genere equivaleva a dire una bestemmia. E' la serie che in sostanza per prima ha introdotto l' idea del torneo di arti marziali come lo intendiamo oggi nei manga shounen. Se Yu degli Spettri e' la prima fonte di ispirazione per gli autori che creano archi narrativi di questo tipo, Dragonball e' invece la base da cui persino Togashi ha tratto spunto. Il 21esimo, il 22esimo e il 23esimo Torneo Tenkaichi sono praticamente dei pezzi di storia del fumetto nipponico e mondiale. Sono stracolmi di personaggi memorabili nonostante la brevita' della loro apparizione (come Nam o Bacterian) e di duelli di una qualita' ancora oggi mai superata, come Goku vs. Crillin, Tenshinhan vs. Jack Chun o Goku vs. Piccolo.

Primo Posto: Torneo Celeste (La Legge di Ueki)


Probabilmente il torneo che ha meno elementi in comune con quelli di cui ho parlato prima. Non c' e' un ring fisso, i combattenti all' inizio sono di un numero imprecisato e spesso la competizione diventa solo un elemento nello sfondo per presentare i personaggi, che in molti casi si incontrano (e si danno battaglia) non perche' partecipano a un torneo, ma piu' che altro per vere e proprie faide private. Quella de La Legge di Ueki, nonostante questo, e' probabilmente la competizione di lotta piu' originale, interessante e unica di tutti i tempi. I poteri presentati dai personaggi sono cosi' strani, cosi' folli, cosi' assurdi.. da funzionare alla grande, rendendo possibile alla fantasia di Tsubasa Fukuchi, un' infinita' di trovate geniali per le scene di azione. Protagonisti e comprimari, nonostante siano spesso banali nella caratterizzazione, riescono a fare breccia grazie proprio agli scontri in cui prendono parte e alle loro abilita' tutte diverse. Leggendo questa serie, che per sedici volumi ricopre tutto il tempo del torneo, capitera' spesso di rimanere allibiti.. un po' per la semplicita' aberrante della trama e dell' intreccio e un po' (molto di piu') per le strategie e l' organizzazione meticolosa dei combattimenti.. che in fondo, sappiamo tutti essere il vero motivo per cui leggiamo i battle shounen.

Menzione d' onore: L' Esame Chuunin di Naruto, che non essendo una vera e propria competizione, ed essendo stato interrotto a meta' non ho potuto (e voluto) inserire in lista.

Menzione di DISonore: lo Shaman Fight di Shaman King, rovinatosi praticamente da meta' serie in poi causa incapacita' dell' autore di gestire personaggi e villain principale.. maledetto Takei.

Sei un po' troppo forte, lo sai vero?
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E voi che mi dite? Quali sono i vostri tornei preferiti? :D

lunedì 9 giugno 2014

Un piccolo esperimento...

Non so se si e' notato, ma a me piace scrivere. Magari vi avevo gia' dato degli indizi... tipo il fatto che questo blog ha articoli chilometrici o che in pochissimo tempo ci sono gia' quasi 30 post. Scegliete voi qual' e' la prova piu' schiacciante.

In ogni caso, un piccolo test che volevo fare all' interno di questo mio diario digitale era di scrivere, tra un post nerdistico e l' altro, una piccola storiella a puntate. Per adesso non pretendo che diventi chissa' quale opera letteraria maxima; si tratta solo di un racconto diviso in capitoli relativamente lunghi.

Vi illustro brevemente alcuni elementi da sapere pre-lettura.

1) I capitoli saranno di una lunghezza superiore alla media dei miei post e non ho intenzione di dividerli in parti, almeno per ora. Vanno gia' bene cosi' come sono.
2) Il genere e' phantasy.. i nomi di luoghi sono puramente inventati, anche se spesso ispirati alla realta'.
3) Utilizzero' delle "immagini di repertorio"... non prendetele come l' esatta trasposizione di quello che vado a descrivere. Piu' che altro sono una sorta di "linea guida a figure".
Buona lettura!

RIVER
Capitolo 1: Un giovane

Il rumore dei sassi e dei ciottoli frantumati dagli zoccoli era, nel silenzio generale, l' unico suono che in quel deserto pieno di sabbia, pietre e sterpaglia provava ci fosse ancora della vita. Anche osservando il paesaggio, secco e brullo come pochi, sarebbe stato difficile scorgere la fonte di quei passi; ma un occhio attento, com e' era quello dell' uomo che si ergeva su un grosso pendio roccioso, sarebbe comunque riuscito a notare i cinque cavalli e rispettivi cavalieri che attraversavano quella landa desolata.



Uno di loro, il piu' giovane e inesperto, spezzo' la quiete:
"Avete sentito di quel tizio che assalta le carovane dirette al fiume? Confesso' che un po' mi spaventa l' idea di un bandito che uccide chiunque lavori per i pezzi grossi provenienti da Pitts. Pare che gia' abbia sistemato altri tre gruppi diretti da questa parte!"
Gli altri suoi compagni lo guardarono con sguardo stanco e scocciato, uno di loro, un uomo un po' robusto e con una folta barba bianca, gli rispose:
"E' per questo che hanno assunto noi come esploratori, Hicks. Controllare che le carovane non incontrino troppi pericoli fra la citta' e le terre di nessuno. Ci pagano per questo. Quando abbiamo accettato di portarti con noi pensavamo avessi un po' piu' di esperienza in merito.."
"Oh, Mr.Carlin, l' esperienza c' e' l' ho mi creda.. e' solo che non voglio incontrare un criminale cosi' pericoloso. Ho sentito addirittura che lavora da solo e che cavalca uno di quegli strani animali..."
"Le Fenici?" lo interruppe subito un altro di quegli scout... "Sono animali che si vedono cosi' raramente da queste parti. Sarebbe assurdo che abbia davvero uno di quei cavalli mistici che rendono immortali!" le sue parole avevano un timbro piu' nervoso che convinto.

D' un tratto, si udi' uno sparo tuonare nell' aria. Un suono fulmineo e improvviso che spavento' i destrieri di quegli uomini e fece trasalire questi ultimi. Nessuno di loro era stato colpito al momento... ma il loro avversario, il cecchino che li aveva presi di mira, non aveva di certo finito i colpi.
"Scendete da cavallo e copritevi!" disse Carlin: il tipo aveva tutta l' aria di essere il capo. Gli altri non se lo fecero ripetere due volte e in pochi secondi tre di loro, Hicks compreso, erano gia' a terra e si dirigevano verso alcune roccie dietro le quali trovare protezione.
Il quarto non fece in tempo. Non aveva ancora staccato i piedi dalle staffe che un altro colpo, piu' preciso, lo prese in pieno sul petto, uccidendolo all' istante.
"E' lui! Vi dico che e' lui! Quel bandito che cavalca la Fenice!" disse il giovane con aria spaventata. Gli altri, con le pistole e i fucili in mano fissavano tesisssimi le colline che circondavano quel deserto, nella speranza di vedere, anche di sfuggita, il loro assalitore.



L' uomo che aveva iniziato quell' attacco se ne stava ancora appollaiato sul pendio, guardando, come un vero cacciatore, le sue vittime pervase dal terrore.
Era di carnagione scura, un po' per il sole e un po' perche' era il suo colore naturale. Dagli occhi, uno nero e l' altro di un innaturale color grigiastro, partivano due striscie verticali di un rosso vivo che attraversavano le guancie. Un codino lungo e scuro coronava il capo, mentre il torso era solamente coperto da un poncho, lasciando le braccia che reggevano il fucile nude. Sulle gambe, dei pantaloni giallo chiaro di stoffa.
Carico' il terzo colpo.

Passarono due lunghissimi minuti, prima che succedesse qualcosa. La tensione era quasi tangibile ormai. D' improvviso, senza che nessuno dei 4 esploratori rimasti potesse reagire, la terza pallottola aveva gia' lasciato il segno, conficcandosi nella gamba di uno di loro e facendolo urlare dal dolore. Un quarto sparo mise fine alle sue sofferenze, prendendolo dritto in testa.
"Ci vuole ammazzare tutti quel bastardo.... io me ne vado!" grido' uno dei superstiti scappando velocemente verso il suo cavallo.
"Fermo, e' proprio quello che vuole!" esclamo' invano Carlin, ma fu troppo tardi'.
Prima venne ferito al collo l' animale, che cadde rovinosamente a terra schiacciando il busto del padrone, e subito dopo, piantando un altro colpo dritto in mezzo agli occhi del di quest' ultimo, il killer termino' il lavoro.
Silenzio. Il signor Carlin, l' unico rimasto vivo insieme al ragazzo, era pietrificato. Non sapeva da dove provenissero i colpi, non aveva possibilita' di muoversi e scappare. Non poteva fare nulla. Era quasi in stato di trance, tanto che non si accorse che quel misterioso individuo che li aveva sterminati, stava venendo verso di lui proprio in quel momento.

Camminava lentamente, trascinando con la briglia un cavallo dallo strano manto chiaro.
Occhi celesti e luminosi, criniera e coda verde acqua. Sembrava una creatura fantastica, fuori da ogni immaginazione, ma piu' veniva vicina, piu' si notava che la sua bellezza quasi mistica, nascondeva qualcosa di molto inquietante. La pelle non era solamente chiara: sembrava cadaverica, quella di un animale morto da tempo, mentre il suo sguardo era vitreo e inquietante, come se scrutasse l' animo di chiunque gli si parasse davanti.



"Uccidimi.. e prendi quello che abbiamo. Tanto sono solo provviste e qualche utensile da quattro soldi." disse rassegnato il vecchio esploratore, notando che la storia del Cavaliere con la Fenice predone di carovane si era rivelata veritiera.

"OK. Ora che sono morti tutti, puoi dirmi davvero cosa stavi andando a fare al fiume Missho.." era la voce di Hicks, e subito dopo udi' alle sue spalle il suono di una rivoltella che preparava una pallottola.
Carlin sbianco'. Voltatosi noto' che quell' inesperta palla al piede che si erano trascinate fin da Pitts adesso lo guardava con un sorriso soddisfatto stampato in volto e soprattutto con un arma puntata contro di lui.
"Sai, odio quando devo fare la parte del ragazzino piccolo e indifeso. Purtroppo, sapevo che eravate alla ricerca di un braccio giovane e forte per questa impresa di ricognizione. O meglio, i tuoi quattro compari lo erano.. perche' tu dai pezzi da novanta li in citta' hai ricevuto tutt' altro ordine segreto, non e' cosi'?" continuo' il giovane.
"River, credo di aver visto qualcosa nella giacca del vecchio." disse l' altro bandito, stupendo non poco Carlin, che fu costretto a tirare fuori cio' che nascondeva in una tasca segreta. Il ragazzo doppiogiochista prese quel foglio di carta:
"Hachyen.. e' il nome dei nativi che guarda caso abitano proprio nelle vicinanze del Missho. Questa mappa illustra in modo dettagliato la geografia della vallata dove sta la tribu' del mio socio.. non ha molto senso portarsi una cosa del genere quando si va a fare una gita random nel deserto.." spiego' il giovane, il cui vero nome, chiaramente, era River.
"Il tuo obbiettivo era spiare la mia gente. La vostra razza si e' spinta a questo pur di invadere le nostre terre?" disse con tono accusatorio il killer, che difatto era solo un uomo che difendeva gli altri Hachyen.
Carlin aveva il cuore in gola. Non aveva alcun modo per uscirne vivo e sapeva che quel traditore era la causa di tutto cio'. La sua rabbia supero' la paura di morire.
"Bastardo maledetto! Si', e' vero.. avevano promesso di darmi il triplo se avessi rivelato tutto il possibile su quei selvaggi! Mi chiedo solo come possa un ragazzino lavorare insieme a uno di loro!!" grido' con le ultime sue energie. 
Non ricevette neanche una risposta. River fece partire il colpo e il suo ostaggio si ritrovo' accasciato a terra con un grosso buco sulla fronte.

"Il tuo primo errore e' stato dire la parola 'selvaggio'. Chiamarmi 'ragazzino' il secondo ". E detto questo, River si avvicino al nativo e sali' in groppa alla creatura mistica che aveva accanto.
Lo Hachyen gli consegno' una giacca chiara e un cappello. Sistemata la pistola alla cinghia dei suoi lunghi pantaloni verde scuro, si rivolse all' amico:
"Bene, la mia Fenice c' e', i vestiti pure.. manca qualcosa?" chiese ironicamente.
"L' eta', direi." rispose quell' altro.
"Giusto"... e in pochi secondi avvenne una trasformazione. Le gambe del ragazzo si ingrossarono, il corpo si fece piu' grande e forte e il volto piu' maturo. Sul viso vi era una bionda barba incolta e degli occhi corrucciati e solcati da rughe tracciate dal sole e dal tempo.


"La gente che vuole solo essere immortale non capisce che la cosa migliore in realta' e' essere bambini, giovani, adulti e vecchi allo stesso momento. E per sempre!" esclamo' mentre la sua Fenice, cominciava lentamente a galoppare.
"Jerome, ma tu non te lo porti mai un cavallo?" domando' quel cavaliere senza tempo.
"Il cavallo l' avete portato voi bianchi da noi, sarebbe contro i miei principi usarlo per muovermi."
"Eppure prima hai usato il fucile... quello lo avete inventato voi Hachyen per caso?"
"Una cosa e' andare contro i miei principi.. un' altra e' usare le vostre stesse armi per farvi fuori tutti. Quella e' una soddisfazione che non posso evitare di togliermi!"

E con quella sadica frase di Jerome, la discussione poteva dirsi conclusa. Ora, per il duo, non restava che ritornare al villaggio Hachyen sulle rive del Missho. 
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Se siete arrivati fino a qui significa che avete voglia di leggere. Il che e' un bene. Spero che come inizio vi soddisfi, io intanto, vado a letto. 

mercoledì 4 giugno 2014

Nostalgia disneyana condita con Final Fantasy

Sono consapevole che dovrei scrivere la seconda parte della carrellata dei film sugli X-Men... ma per adesso, dato che si tratta di un argomento a me estremamente caro, si parla di un brand videoludico in particolare.
Kingdom Hearts.

O meglio, si parla dell' esperienza che ho avuto con esso.

Era un sabato di martedi' notte quando improvvisamente, da buon divoratore accanito di Topolino quale ero, scopro, in una di quelle pagine pubblicitarie di cui in genere alla gente non frega mai un cavolo di nulla, che di li' a poco sarebbe uscito un gioco che mischiava i personaggi creati da Walt Disney e dal suo studio di animazione con alcuni dei protagonisti piu' importanti della saga di giochi di ruolo giapponesi piu' famosa del mondo.. Final Fantasy.

Ora. Mettetevi nei miei panni. A soli 9 anni, in piena Via della Nerdizzazione piu' pura, scopro che nella Playstation 2 mi sarebbe stato possibile interagire sia con Paperino e Pippo che con Tidus, Wakka, Squall o Cloud. Cosa pensate sia successo? Esatto... mi sono letteralmente cagato addosso dalla felicita'. Beh. oddio.. letteralmente no, sarebbe stato un po' inquietante.. ma vabbe', ci siamo capiti.

E quindi comincia un periodo di suppliche e sofferenza in cui assillo mio padre di farmi questo piccolo regalo. Chiaramente, tutto a scatola chiusa: senza sapere se sarebbe stato un successo (quale poi si e' rivelato essere) o una cavolata immensa. Io sapevo solo che c' erano i protagonisti dei film e dei fumetti disneyani.. e che potevo incontrare anche personaggi di Final Fantasy X, il mio preferito. Mi bastava quello.

E alla fine riesco a portarmelo a casa. Inizio il gioco e la colonna sonora, Simple and Clean, di Utada Hikaru, penetra nel mie orecchie e presto anche nel cuore, diventando una delle intro musicali piu' belle che abbia mai ascoltato.

                                                       
E dopo i tutorial iniziali, anch' essi in qualche modo memorabili, nonostante spieghino solo come si giochi effettivamente,  vengo catapultato in qualcosa di enorme, di epico e dai toni forse un po' troppo buonisti (e qui la Disney si sente), ma comunque di grande impatto emotivo.
Un' avventura assurda e fantastica in cui Sora, Paperino e Pippo viaggeranno nei Mondi dei film piu' famosi.. dall' Olimpo di Hercules ad Agrabah di Aladdin fino ad arrivare persino alla Citta' di Halloween di Nightmare Before Christmas per debellare la minaccia degli heartless, creature di pura Oscurita' che si nutrono del cuore (non quello vero....) delle persone.

Seriamente.. questo e' uno dei pochi tutorial che ho sempre fatto volentieri..
specie nel momento in cui devi scegliere il tuo destino in questa scena.
E voi, che potere avete scelto?
Eppure da piccolo non riesco ad andare oltre il terzo livello.. La Giungla di Tarzan.. bloccandomi al boss finale.. ovvero Clayton e un gigantesco a potentissimo Heartless a forma di camaleonte. La mia inesperienza con i giochi di ruolo, la mia ingenuita' non mi fanno capire che per andare avanti in un videogame di questo tipo e' vitale salire di livello, comprare oggetti e armi piu' potenti e non lasciare nulla al caso.

Solamente verso i quindici anni, quando ormai la saga Kingdom Hearts-iana era ben affermata, e i giochi avevano fatto l' insano gesto di spostarsi esclusivamente su console portatili per il momento, decido di riprendere in mano quel titolo che mi era costato intere giornate perse da piccolo... stavolta con una maggiore esperienza nerd in piu'.
E dunque riesco a portare finalmente a termine il gioco.. chiudendo un capitolo della mia infanzia rimasto aperto per troppo tempo.

Ansem il Cercatore dell' Oscurita' , il villain a capo di tutti gli
 Heartless... non vi dico le bestemmie per sconfiggerlo nello scontro finale.
Inutile dire che finito il primo mi metto a recuperare tutti gli altri... e man mano che vado avanti, giocando a Chain of Memories per Gameboy Advance e poi a quel capolavoro che e' Kingdom Hearts II, mi accorgo che in poco tempo la saga targata Squaresoft (ormai Enix) e Disney sta diventando una delle mie preferite di sempre.

Un' intreccio complesso, intricato.. spesso un po' confuso, in cui nulla e' lasciato al caso e dove tutti i personaggi sono in qualche modo legati fra loro.
Da Chain of Memories in poi non esiste solo il bene e male.. non esiste solo la Keyblade, l' arma della Luce per eccellenza, e gli Heartless, i Demoni dell' Oscurita'. Si parla anche di cio' che sta nel mezzo.. del cosiddetto "Crepuscolo" (non a caso esiste un mondo nel sequel chiamato Crepuscopoli), e di esseri che non hanno piu' un cuore, i Nessuno.
Vengono aperte nuove sottotrame che aiutano a comprendere meglio quella principale, vengono svelati i retroscena fra un gioco e l' altro (KH: 358/2 Days ne e' un esempio), e infine tramite il quinto capitolo della serie "Birth by Sleep" viene finalmente narrata l' origine dell' intero universo della serie.

Terra, Ventus e Aqua.. i tre protagonisti di Birth by Sleep.. la cui storia e' giocabile
da tutti e tre i punti di vista, rendendola longeva, dinamica e piu' completa che mai.
E ora che ci dobbiamo aspettare? Giunti a questo punto.. con le versioni Remix per Playstation 3 dei primi due giochi e dei titoli portatili; ma soprattutto con Kingdom Hearts III finalmente in sviluppo, che strada prendera' la storia? Io spero solo che la Square e la Dinsey non riterranno mai del tutto chiuso del tutto il brand.
Non mi dispiacerebbe affatto una nuova avventura, con protagonisti diversi, personaggi nuovi.. e magari una gestione dei titoli meno confusionaria, evitando di inserire punti estremamente importanti ai fini della trama generale (gia' complicata di suo) in console portatili magari non accessibili a tutti.

Vi lascio con uno dei dialoghi piu' importanti di questo gioco.. che riguarda tra l' altro il mio personaggio preferito.. Riku:

« Sceglierai la via della luce o quella dell'oscurità? 
« Nessuna delle due... Camminerò in mezzo... »
« Ti riferisci alla via del crepuscolo? »
« No... La via dell'alba. »