venerdì 30 maggio 2014

X-Men Saga (Parte 1)

E anche oggi si parla di fumetto al cinema.
Ora, a prescindere da quello che possiate pensare riguardo i cinecomics in generale, i cinque film made in Marvel sui Mutanti per eccellenza sono di sicuro fra i prodotti piu' riusciti per quanto riguarda il genere supereroistico.

Quella che voglio fare in questo articolo non e' ne' una classifica delle mie pellicole X-Men preferite, ne' una recensione del recentissimo Days of the Future Past, l' ultimo arrivato della saga.
Il mio obbiettivo e' tracciare una breve panoramica su tutti i vari film (compresi i due Wolverine) per evidenziarne i loro punti deboli e punti forti. Anche in questo caso ho deciso di dividere il tutto in due parti, per evitare poemi lunghissimi.
Ciancio alle bande e cominciamo!

X-Men (2000, regia di Bryan Singer)



Il primo film viene considerato uno dei primissimi blockbuster supereroistici degli anni 2000 insieme allo Spiderman di Sam Raimi, all' (orribile) Hulk di Ang Lee e a Blade di Stephen Norrington.
Cio' che pero' rende questa pellicola unica nel suo genere rispetto alle altre sopracitate e' di sicuro la forte tematica che permea l' intera storia. Discriminazione e razzismo vengono trattati a regola d' arte e calzano a pennello anche inseriti in un contesto fantascientifico. Grandissima prova di tutti gli attori, in particolarie del sempiterno Patrick Stewart per Xavier, di Hugh Jackman per il ruolo di Wolverine, che lo ha reso uber-famoso, e infine di Sir Ian Mc.Kellen per Magneto, uno dei miei villain targati Marvel preferiti in assoluto.

X-Men 2 (2003, regia di Bryan Singer)



I Mutanti ritornano stavolta ancora piu' spettacolari di prima. Il regista in questo secondo capitolo opta per un intreccio piu' complesso e ricco di colpi di scena.
Fulcro centrale della vicenda diviene il passato di Wolverine, drammatico e cupo e che in qualche modo offre un ulteriore spunto per evidenziare e approfondire ancora i temi razziali gia' presentati nel film precedente. Compaiono nuovi mutanti come il fighissimo Nightcrawler e vengono approfonditi quelli gia' conosciuti, in particolare Tempesta e Jean Gray (che comunque verra' sviluppata ulteriormente nel sequel). A mio parere e'  uno dei migliori seguiti dell' universo cinematografico Marvel al momento.

X-Men: Conflitto Finale (2006, regia di Brett Ratner)\


"Attenzione: la frase qui sopra potrebbe non essere vera.."
Eccola qua la pecora nera della prima trilogia. Quella che odiano tutti e che tutti dicono che sarebbe meglio non fosse mai nata.. o meglio, girata. Il problema nasce dal fatto che il nuovo regista non ha dimostrato il carisma di Singer, e probabilmente e' dovuto sottostare a scelte della produzione che non gli hanno permesso granche'.
Eppure non mi sento di condannare del tutto questa pellicola. I temi  di un certo livello non vengono abbandonati, anzi, l' idea della "cura per i Mutanti" l' ho trovata uno spunto interessante. Meno felice la resa della storia di Jean Gray a.k.a. La Fenice, inserita completamente a caso e che non ha reso giustizia alla saga fumettistica da cui e' tratta. Per non parlare poi del pessimo utilizzo di figure quali Ciclope, Bestia o Mistica.

X-Men: Le Origini - Wolverine (2009, regia di Gavin Hood)



E qui si arrivano alle VERE note dolenti. Perche' oggettivamente parlando, senza fronzoli o scusanti, Wolverine: Le Origini e' un brutto film. Ma di quelli veramente indigesti proprio.
Le premesse c' erano: scoprire finalmente il violento e traumatico passato di Logan; il potenziale posseduto dai vari personaggi presentati, come Striker, il fratello di Wolverine o Gambit. Eppure, tutto quello che abbiamo ottenuto e' stato solamente una trama presentata in maniera raffazzonata e poi gestita nel peggiore dei modi. Con elementi inseriti totalmente a caso ("""Deadpool""""... a.k.a. Mutante random con la bocca cucita) e anacronismi imbarazzanti (se quelli sono gli anni '70 siamo davvero messi male..).

Per adesso direi che puo' bastare. La prossima volta saranno sotto esame un prequel, un sequel di un prequel e un sequel di un prequel ambientato nel futuro del terzo sequel..... buon divertimento nel capirci qualcosa. Io intanto, me ne vado a letto.

giovedì 22 maggio 2014

E parliamo (in ritardo) di Battle of Gods...

Ok. Ne e' passato di tempo da quando ho parlato di Dragonball.. e parlare del suo nuovo film, uscito mesi fa ormai, non so quanto senso possa avere.

Eppure, penso che una recensione sull' OAV in questione la dovevo fare, quantomeno per mettere per iscritto tutto il mio dissenso e la mia delusione al riguardo.
Perche' si'.. Battle of Gods a me non e' piaciuto per niente. Dall' inizio alla fine i gesti che ho compiuto mentre lo guardavo sono solo stati facepalm di proporzioni cosmiche.

Alcuni dei motivi per cui adoro Dragonball li ho gia' illustrati qui, ma se vogliamo proprio andare a ricercare delle ragioni molto piu' basse e infantili: il manga di Akira Toriyama io lo adoro perche' ha nemici, combattimenti e saghe spettacolari e indimenticabili. Dalla saga dei Saiyan in poi.. almeno fino a quella di Cell, si raggiunge per quanto mi riguarda uno dei picchi piu' alti di tutto il panorama shounen.
E' con Majin Bu che la serie comincia davvero a subire un calo costante e inesorabile.. anche se alcuni eventi e alcune scene sono ancora cariche di epicita' e potenza (prima fra tutte il sacrificio di Majin-Vegeta).
Ebbene, Battle of Gods, prende tutti gli elementi negativi della saga del demone rosa.. e li porta allo stremo.

- Nemico apparso totalmente dal nulla e con una backstory pari a 0? C' e'. Bills e' uno degli antagonisti peggio gestiti mai apparsi in un film. Il Dio della Distruzione.. figura la cui presenza finora non era manco stata accennata, decide di fare una capatina sulla terra per combattere Goku e company. Ma dico io... quantomeno Hildegarn, del tredicesimo film di Dragonball, era un demone uber-potente rimasto chiuso per millenni dentro un carion.. ci stava che nessuno dei protagonisti ne avesse mai sentito parlare. E una storia molto simile aveva Majin Bu stesso.

Sto coniglio wannabe villain non ha ne' il carisma, ne' una
motivazione decente che ne giustifichi l' esistenza...
- Livelli di potenza assolutamente privi di senso e trasformazioni nuove deludenti? Anche queste cose non mancano. Si', va bene che Bills e' forte, ma se vedo che un Supersaiyan 3 non riesce a provocargli nemmeno un minuscolo taglietto del cacchio c' e' un qualcosa che non va. Il terzo livello.. che dovrebbe essere praticamente abbastanza forte da impensierire mezza Galassia del Nord non riesce nemmeno a scalfire il suo nemico? Veramente troppo assurdo, specie se poi si considera che lo scontro fra Goku e Bills sul pianeta di Re Kaioh non e' minimamente cosi' epico e degno per due avversari del loro calibro (rispettivamente: il Saiyan piu' forte dell' universo e un fottutissimo Dio del Chaos..).
Senza contare poi il Supersaiyan God. Anche solo il nome e' stupidissimo per quanto mi riguarda. Anche in questo caso si parla di una trasformazione cosi' leggendaria e mitica.. che nessuno ne aveva mai parlato finora. E com' e' che ci si trasforma in sto benedetto Dio Supersaiyan? Ma naturalmente con l' aiuto a caso di 4 Saiyan che donano la loro energia.. ah, no scusate, cinque se contiamo Pan versione FETO (... no comment). E che aspetto ha questo nuovo livello di indecenza potenza dei guerrieri piu' forti di sempre? Capelli dorati? No. Muscoli pompati che manco Kenshiro? Nemmeno. E' una dannatissima versione malnutrita e un po' effemminata del Kaioken. Punto e basta.

Ah no scusate.. c' ha pure l' aura di fuoco. Dimenticavo
un particolare cosi' importante....
- Insulsi e patetici tentativi di rievocare a un Dragonball piu' spensierato e scherzoso, perso ormai da tempo? Ovvio che ci sono pure questi. Gia' con l' arco narrativo del demone rosa Toriyama aveva tentato di ricostruire lo spirito della sua serie pre-arrivo dei Saiyan, riproponendo il Torneo Tenkaichi e presentando un nemico buffo e simpatico come il Majin Bu grasso. In definitiva pero' questo ritorno al passato era stato un fallimento.
In Battle of Gods i produttori ci riprovano.. e cosa fanno? Inseriscono completamente fuori contesto i personaggi di Pilaf, Mai e Shu, i primi nemici ufficiali di Goku, nel loro ennesimo tentativo di rubare le Sfere del Drago. Non solo la loro presenza e' totalmente casuale, ma addirittura hanno ben pensato di renderli in versione chibi carina e coccolosa. Cosi' sai quanti fan del "kawaii-desuneee" vengono attirati.
E come non parlare poi del fatto che l' intero film si ambienti alla festa di compleanno di Bulma.. e che non accada NIENTE di effettivamente importante per circa meta' (e anche piu') di esso, costringendoci a sorbirci scene di comicita' anonima a cui partecipa lo stesso Bills. Il colmo pero' lo si raggiunge nella scena che vede Vegeta nell' intento di compiacere il Dio della Distruzione intrattenendolo con il.. *sigh*.. balletto del Bingo. Vegeta, la figura piu' orgogliosa e fiera di tutta l' opera che si mette a ballare manco fosse una valletta.

signori e signori... quello che una volta era il
Principe di tutti i Saiyan. Voglio morire..
- Un finale deludente e completamente privo di senso? E anche una conclusione indegna non manca all' appello. Dopo un lungo combattimento fra Goku versione God e Bills, in cui si scontrano furiosamente nei luoghi piu' disparati, i due finiscono a un certo punto al di fuori dell' atmosfera terrestre. Qui comincia un loro improbabile discorso sul cosa vuol dire essere il piu' forte e sul destino della terra. E finito tutto questo... Bills decide di non distruggere la terra. Perche'? Perche' e' cosi'. Di punto in bianco, nonostante Goku non si sia comunque dimostrato del tutto alla sua altezza, decide di andarsene senza concludere niente.. e lasciando gli spettatori con una strana ma giustificata voglia di dare fuoco allo schermo.

In sostanza, ritengo Battle of Gods un mucchio di idee mal pensate e gestite ancora peggio. Le premesse per un buon film di Dragonball avrebbe potuto averle, se avesse dato al Dio della Distruzione un background piu' concreto e se avesse sfruttato meglio i punti essenziali che caratterizzano il Dragonball post-Freezer: tanta azione, tanti combattimenti piu' o meno sensati.. ma soprattutto tanta, semplice e pura, spettacolarita'. Questi tentativi inutili di riprendere canoni passati ormai persi da tempo non funzionano mai.. non hanno funzionato quando sono stati eseguiti dal Tori stesso nella saga di Majin Bu, ne' hanno funzionato con l' avventura spaziale di Dragonball GT (altra ciofeca di cui prima o poi sicuramente parlero'). E allora perche' riproporli? Solamente per compiacere quei fan di vecchia data che appena visti Pilaf e compagni subito fanno la lacrimuccia? Non ci sto. Mi dispiace.

E mo' torno a leggermi quella gran figata che e' Dragonball Multiverse, fan manga scritto e disegnato alla perfezione da due autori francesi che e' mille volte meglio di tutti i vari film mai pensati per il manga e anime piu' popolare del mondo.

Clicca qui per leggere qualcosa di veramente FAIGO. :D

mercoledì 14 maggio 2014

Museica... fra genio, ricerca raffinata e controversia.

" Non e' la fede che ha cambiato la mia vita, ma l' inchiostro che guida le mie dita, la mia mano, il polso." - dalla canzone "China Town".

Non penso ci fosse modo migliore per iniziare questo articolo riguardo il sesto album del "signor Rezza Capa". Dopotutto, da aspirante scrittore quale sono, e' la frase che piu' mi rappresenta.

Cos' e' che ci racconta di bello il rapper meno rapper della storia stavolta? Un bel viaggio fra l' arte classica, medioevale e moderna toccando e citando di continuo opere e artisti di qualunque calibro. Museica quindi e' solo questo? Un tributo all' arte piu' sincero che mai? Forse. Ma non manca di quello spirito di critica ironica, tagliente e sarcastica che ha da sempre caratterizzato la produzione musicale del Capa nei suoi testi.
Cosi' pero' ci si ferma alla superficie, a cio' che l' artista ci ha sempre abituati ad ascoltare.
I cinque lavori precedenti direi che garantiscono la sua maestria strabiliante nel costruire meglio di un architetto le frasi, gli scioglilingua e i doppi sensi che compongono i suoi testi. "Il Sogno Eretico", tutt' ora il punto piu' alto da lui raggiunto per quanto mi riguarda, ha dimostrato addirittura una crescita e una maturazione ulteriore come paroliere.
Tuttavia, con "Museica" credo si arrivi ad un nuovo traguardo. Caparezza stavolta inserisce citazioni raffinate, frasi estremamente complesse da decifrare per l' ascoltatore abituale.. o anche per un fan accanito. Proprio come i capolavori artistici a cui fa riferimento nei brani, anche certe frasi sono di una ricercatezza unica.
Ricordo, per esempio:

" e non so nemmeno più da chi farmi governarevedo circhi ma non vedo panedillo a Giovenale." - da "Giotto Beat"

In cui troviamo una famosissima espressione dell' autore latino Giovenale (II secolo D.C. circa): "panem et circensem", ovvero "pane e circo", cio' che l' uomo desidera di piu' al mondo. Meno letteralmente sarebbero "cibo e divertimento", o meglio ancora "Mc.Donald e T.V." al giorno d' oggi. 
A prescindere dalla ovvia critica alla politica italiana, e' raro vedere rimandi cosi' dotti da parte di un cantante.

Qui la traccia per intero... che oltre a essere un tributo al pittore inventore
della prospettiva e' un enorme omaggio all' Italia degli anni '50 e '60.

La questione piu' spinosa.. capace di rendere questo sesto disco un progetto estremamente sperimentale non adatto a tutti, e' tuttavia tutta la parte prettamente "musicale".
Gia' il rapper aveva fatto capire tranquillamente le sue intenzioni con alcuni pezzi scritti nella raccolta precedente, come "E Chi se Ne Frega della Musica" o "Ti Sorrido mentre Affogo"... ovvero sto parlando della sua volonta' di fare qualcosa che vada aldila' del rap piu' semplice o della musica stessa, amata e cantata da tutti.
E stavolta lo fa sul serio, presentando 20 brani che mancano di quell' orecchiabilita'. Mancano di quell' aspetto prettamente melodico che rendeva le sue canzoni riconoscibili. Sono pezzi spesso disarmonici, violenti e sottomessi praticamente per intero al testo, sovrano incontrastato.
Questo lo si nota in brani come "Cover" o "Mica Van Gogh", dove mancano motivetti che ti entrano in testa come quello de "Il Sogno Eretico" o di "Vieni a Ballare in Puglia", e non sono nemmeno presenti basi strumentali particolarmente interessanti come ne "La Ghigliottina" o ne "La Marchetta di Popolino".

Forse la scommessa piu' grande e' stata proprio nella canzone con la quale ho voluto cominciare questo articolo.. "China Town" spicca anche in questo album cosi' unico nel suo genere (anche per Caparezza stesso), essendo, lo dice l' autore stesso, "la sua prima ballata" vera e propria. Un messaggio semplice e diretto, di amore incontrastato verso carta, china (per l' appunto) e inchiostro. Verso la scrittura.


In conclusione, ritengo Museica un lavoro piu' che riuscito per il Capa. Nonostante pensi che i livelli de "Il Sogno Eretico" siano tutt' ora quasi inarrivabili, e' di sicuro un ascolto assolutamente particolare e che non lascia del tutto insoddisfatti.
La questione della prevalenza totale del testo sulla musica in se si sente a volte, e rende difficile digerire certe scelte, ma il modo migliore per ovviare al problema e' di leggervi i testi.. perche' solamente un sentire passivo non fara' comprendere neanche il 50% del messaggio, specie in un disco come questo.

lunedì 12 maggio 2014

Quando si rivaluta un telefilm interamente....

Vi voglio raccontare oggi della mia esperienza con un telefilm in particolare.

Avete presente quando iniziate a seguire una serie e all' inizio vi sta facendo letteralmente schifo dalla prima all' ultima scena? Roba che se non foste consapevoli di quanto successo abbia nel mondo, e non foste curiosi di sperimentare su voi stessi quel successo abbandonereste la visione seduta stante?
Ebbene, con Buffy: L' Amazzavampiri per me all' inizio e' stato cosi'. Non lo avevo mai visto in passato e' spinto da non so quale stramba idea ho deciso di cominciare a dargli un' occhiata.

Il telefilm made in Joss Wheadon nella sua parte iniziale mi ha fatto veramente schifo. Le prime puntate le ho trovate una piu' ridicola e patetica dell' altra.
Spesso mal recitato, con una protagonista insopportabile e credibile come la verginita' di Paris Hilton, comprimari insulsi e stereotipati, storielle autoconclusive stupidissime e una trama generale fragile e approssimata.. insomma la "mehezza" piu' totale.

Quello che intendo con "mehezza"....
Man mano che sono andato avanti  negli episodi (un po' per inerzia.. molto per inerzia in realta') sono riuscito ad abituarmi a certe gimmick, a certi personaggi e ad alcune idee che inizialmente ritenevo pessime. In sostanza ho aggiustato i miei standard per il tipo di serie che pensavo fosse... un teen drama a tema phantasy di serie B. . e nello schifo generale, ho digerito, un po' ha fatica, tutta la prima serie.

Iniziata la seconda c' e' stato un vero e proprio shock che ha scosso l' intero telefilm dall' interno. Nelle prime puntate, finalmente compare qualcosa che smuove realmente la trama dell' opera: Spike e Drusilla arrivano a Sunnydale. Il nuovo Vampiro antagonista, insieme alla sua folle amante, e' uno dei personaggi piu' carismatici che io abbai mai visto in un telefilm e riesce a darmi finalmente un buon motivo per continuare a seguire la storia.
Da questa seconda stagione poi, e' come se Wheadon si fosse svegliato di punto in bianco per me: fa diventare interessanti le figure di Xander e Willow, rendendo il primo una figura ironica e sarcastica spesso geniale nella sua comicita', e la seconda facendole intraprendere un percorso di trasformazione radicale, psicologica e fisica.

Comparsi loro due niente e' stato piu' lo stesso.
Anche Giles, il bibliotecario inglese (fin troppo inglese all' inizio...), assume decisamente piu' spessore grazie anche alla relazione con Jenny Calendar, divenendo in poco tempo il mio personaggio preferito.
L' unica che rimane una pessima eroina e' quell' idiota di Buffy, che veramente ancora risulta insopportabile anche solo alla vista.

Persino Angel, che nella prima serie aveva il carisma di uno scaldavivande, subisce finalmente una mutazione radicale: ritorna finalmente Angelus, il Vampiro che ha seminato terrore per secoli. Senza una anima. Senza sentimenti. Malefico e violento.
Angel come villain riesce persino a superare Spike stesso per quanto mi riguarda.. grazie ai suoi piani, al suo humour nerissimo e soprattutto al fatto che e' protagonista di uno dei primi veri colpi di scena devastanti che nel tempo il telefilm sara' capace di regalare. Non dico quale, ma penso che i fan sapranno cosa intendo.

In poco tempo, terminata la seconda serie Buffy si trasforma da telefilm a cui non avrei dato manco un soldo a una delle serie che piu' mi interessa continuare.

La terza stagione detta un ulteriore cambiamento in Buffy e nel cast principale, ma soprattutto nella protagonista, che finalmente matura in maniera radicale, assumendo dei tratti piu' tragici, piu' "oscuri" e decisamente meno da "eroina del bene sempre e comunque". Questo lo deve soprattutto grazie a Faith, l' altra Cacciatrice comparsa nella terza serie che, come Spike fece a suo tempo, contribuira' a dare un tono estremamente piu' forte e maturo alla storia. Senza contare il sindaco, villain principale di questo arco narrativo, dalla personalita' unica piu' che mai.

Buffy vs. Faith.. in sostanza bene vs. male.. ma e' davvero cosi'?
Non ho intenzione di fare una rassegna di tutte le stagioni di Buffy, perche' ci metteri troppo tempo e tecnicamente dovrei toccare anche le controparti fumettistiche (ovvero ottava e nona stagione). Mi sono limitato alle prime tre per fare comprendere quanto sia cambiata radicalmente l' opinione, anzi', il pregiudizio iniziale che avevo.
Non fraintendete: ancora adesso che ho terminato la serie penso che ci siano alcuni elementi poco credibili... il fatto che dopo tutti i vari casini sorti nel corso degli anni nella cittadina, nessuno ancora a Sunnydale pareva fosse effettivamente consapevole di Vampiri, Demoni e quant' altro ne e' l' esempio lampante. Inoltre trovo tutt' ora assurdo che ogni minaccia spesso e volentieri si risolvesse con un deus-ex-machina dell' ultimo minuto che ribaltava la situazione.
Ma e' inutile mettermi a sindacare su queste (evidenti) mancanze, quando so benissimo, in cuor mio, che quel bastardissimo di Joss Wheadon e' stato in grado di tenermi incollato allo schermo per ore. Ha saputo tessere un' intreccio che piu' tempo passava piu' diventava interessante e originale, e in particolare pieno zeppo di colpi di scena sconvolgenti.

Lo sai che sei un po' mmerda vero? Ti perdono
solo perche' hai fatto anche The Avengers...
E con il tempo dell' opera sono riuscito anche ad apprezzarne i temi di fondo e le sue evidenti citazioni al cinema horror anni '30, '40, '50 e '60.
Buffy nasce come teen drama con in mezzo mostri e creature fantastiche e, da un pretesto cosi' semplice (e apparentemente stupido), si sviluppa tentando di mettere a paragone i problemi che vive un teenager qualunque in America a scuola e in casa; con effettivi pericoli di natura sovrannaturale. Pericoli che spesso e volentieri non solo peggiorano ulteriormente i drammi giovanili, ma quasi li concretizzano, rendendolo un "nemico" vero e proprio. E' cosi' quindi la dipendenza dal computer che spesso rende schiavi del digitale i ragazzi diventa effettivamente un demone che usa davvero la rete per rendere degli studenti suoi servi; oppure un insegnate di educazione fisica che pretende una vittoria  dalla sua squadra di nuoto trasforma i suoi atleti in dei veri e propri mostri marini (evidente citazione a "Il Mostro della Laguna Nera", film del 1954).

Ecco a voi il Dracula di Buffy: L' Ammazzavampiri.
Non e' esattamente come Bela Lugosi, ma ha praticamente
tutte le caratteristiche del Dracula che siamo abituati a conoscere.
Consiglio quindi a tutti gli amanti del genere phantasy che non hanno ancora mai visto una puntata della serie di recuperarla il prima possibile. Ma soprattutto lo consiglio agli scettici. A quelli che come me inizieranno il primo episodio con il naso piu' storto che mai e uno sguardo assolutamente sdegnato. Se avrete la forza di passare sopra certe stupidate, di prendere le prove attoriali della prima serie per quelle che sono (ovvero semi-mediocri) e soprattutto di non ridere come degli ossessi per degli effetti speciali meno credibili di un disegno di Paint (ma d' altronde era il 1997 quand' e' cominciata); vi assicuro che presto o tardi vi accorgerete di avere davanti un piccolo grande goiello che non va assolutamente sottovalutato.

venerdì 9 maggio 2014

Mugiwara: from best to worst (Parte 2)

Dopo un articolo che tentava di illustrare la piega leggermente piu' ampia che prendera' il canale da ora in poi.. ecco che ritorno a scrivere di manga, come il peggiore dei bugiardi.
No, parlando sul serio, avevo promesso una seconda parte della classifica il prima possibile. e a costo di sembrare incoerente, la cosa andava fatta.

Ecco quindi qui elencati i miei 5 membri della ciurma di Cappello di Paglia preferiti. Vi annuncio che da ora in poi sara' un crescendo di fanboyismo puro e senza ritegno.

Quinto Posto: Usopp



Il cecchino e' un personaggio che non e' rientrato subito fra i miei favoriti. In passato ritenevo il suo carattere da vigliacco e la sua natura di bugiardo degli enormi punti a sfavore, probabilmente perche' non avevo compreso la grande metafora che sta dietro il suo profilo psicologico. Usopp, e gia' questo l' ho ribadito, e' l' essere umano comune catapultato in un contesto non comune. Siamo noi se vivessimo in un mondo folle come quello di One Piece. Oda lo ha costruito in modo che noi ci identificassimo in lui: nelle sue debolezze, insicurezze e paure. E' per questo che lo adoro. Senza contare che i suoi combattimenti sono fra i migliori di tutto One Piece grazie a un utilizzo sapiente e mai scontato di tattica e strategia.

Quarto Posto: Roronoa Zoro



Eh si'. Lo spadaccino pluri-acclamato, pluri-amato e con una fila di fanboy lunga chilometri e' solo al quarto posto per me. "Solo" per modo di dire comunque, visto che rimane comunque uno dei miei favoriti. Di lui ho sempre apprezzato la pura e semplice presenza scenica. Il carisma grandissimo che irrompe in lui da ogni poro e cicatrice. Il suo e' un carattere orgoglioso, che segue la via dell' asceta, come un vero samurai; ma che nasconde in realta' la sua natura violenta e brutale, tirata fuori solo in battaglia. La progressione di Zoro nel corso della storia e' quella di uno spadaccino che segue la strada per diventare il migliore. Una sorta di Musashi Miyamoto versione fantasy... e lo stupendo scontro contro Mr.1 ne e' l' esempio principe.

Terzo Posto: Sanji



L' aspetto che meno mi piace del cuoco e' di sicuro la ridondanza delle sue gag. I fiumi di sangue dal naso dopo aver visto una donna, o la rabbia che provoca combustione spontanea sono tutte cose che mi hanno abbastanza stancato. Tuttavia Sanji ha degli enormi punti a favore: un flashback stupendo, anzi, probabilmente il mio preferito; un principio etico/morale affascinante come il non colpire mai una donna anche a costo della vita, e infine, la sua tecnica di combattimento. I suoi calci sono almeno per me il metodo di lotta piu' bello dei Mugiwara e le sue tecniche con i nomi alla francese una piu' bella dell' altra. Inoltre, gioca spesso il ruolo di variabile impazzita nella ciurma, che potrebbe scombinare totalmente le carte in tavola.. vedasi lo stratagemma di Mr.Prince o l' idea geniale avuta ad Enies Lobby.

Secondo Posto: Brook



Dite quello che volete. Io AMO Brook. Fin da quando e' stato presentato a Thriller Bark, fin da quando abbiamo visto le sue gag idiotissime, fin da quando abbiamo conosciuto il suo drammatico passato, io l' ho letteralmente idolatrato. Per me il solo fatto di essere uno scheletro munito di afro che sa suonare qualsiasi strumento musicale lo rende magnifico. Chiamatemi fanboy, ma non riesco davvero a non apprezzare la pura e semplice follia di questo personaggio, la cui esistenza secondo me testimonia quanto a Oda piaccia divertirsi e scherzare con la sua stessa opera. Cio' che pero' lo ha reso definitivamente il mio secondo Mugiwara preferito sono le sue abilita': una scherma iper-veloce e quasi impercettibile unita nel timeskip alle abilita' della sua anima. Senza contare le capacita' ipnotiche della sua musica... fenomenale.

Primo Posto: Monkey D. Rufy



Rufy non e' solo il mio Mugiwara preferito, e' anche il mio personaggio preferito in tutta l' opera di Eiichiro Oda. La critica piu' grande che gli viene fatta e' quella di essere fin troppo puro di cuore e stupido.. una sorta di Goku al quadrato. E su questo concordo. Tuttavia io non ho mai detestato questo canone del manga shounen, anzi, e' un elemento che spesso apprezzo volentieri. In una serie come One Piece, dove l' avventura pura e semplice regna sovrana, la personificazione piu' grande del viaggio e' proprio il suo eroe principale. Rufy vuole sempre scoprire nuove isole, persone nuove, vuole conoscere tutto e tutti in un mondo vasto e in continua evoluzione. E anche a costo di mettere a repentaglio la sua stessa vita, e' disposto ad andare avanti nel suo viaggio e soddisfare una curiosita' degna di un bambino. Sono questi gli elementi che me lo fanno apprezzare cosi' tanto. Per comprendere meglio cio' che dico leggetevi questa pagina qui:

La summa di cio' che e' Monkey D. Rufy, il pirata.
Detto cio', si conclude quindi questa lunga Top 9 Mugiwara. Concordate piu' o meno con me? O siete in totale disaccordo? Fatemelo sapere nei commenti qui sotto, mi raccomando.. io sono sempre aperto a qualsiasi critica. :)

PS: Aspettatevi qualcosa di totalmente diverso per la prossima volta...

giovedì 8 maggio 2014

Nome nuovo, aria nuova...

Come avete potuto intuire, ho cambiato nome e design del blog. La motivazione? Voglio espandermi. Come una fottutissima mega-multinazionale assetata di potere..... oppure semplicemente come un qualunque tizio su internet che decide di aprire un diario digitale a tema nerdistico con la speranza di raggiungere prima o poi un un numero decente di lettori.

In sostanza, mi sono reso conto che parlare esclusivamente di manga sarebbe stato controproducente per me stesso. Le persone interessate all' argomento in Italia d' altronde non sono molte.. e ancora meno se si considera che quei pochi fan non vedono manco di striscio l' ambiente bloghistico, preferendo i vari forum o il caro e vecchio Yutubbbo.
Senza contare che anche all' inizio mi ero ripromesso di costruire un blog a tema "nerd" e non solamente "manga".. il fatto di essere scaduto poi nel semplice discorso fumettistico, per quanto appropriato fosse (considerando il nome "Emme di MANGA"), mi ha reso impossibile buttarmi in altri fronti da me molto apprezzati, come i telefilm, i film, i videogiochi o altra roba di questo tipo.

Quindi cambiero' un po' lo stile, ritornando agli obbiettivi che avevo preso in considerazione all' inizio. Spaziero' sul tipo di intrattenimento, ergo non si parlera' piu' solo di fumetto nipponico. Ho gia' in mente due o tre articoli interessanti riguardanti telefilm, videogiochi ed anime. Una cosa che cerchero' di non fare mai e' scrivere di argomenti di cui sono poco esperto... come diceva Nanni Moretti (e Caparezza nella canzone: "Cose che non capisco"): "Io non parlo di cose che non conosco!"


Per i lettori interessati eslcusivamente ai manga: state comunque sicuri che quest' ultimo non sara' un discorso che abbandonero'. Dopotutto devo ancora completare la Top Mugiwara (cosa che faro' a breve) e ci sono un paio di ideuzze che mi frullano in testa e che voglio mettere su carta digitale il prima possibile.
Mi raccomando, stay tuned e non vi deludero!

martedì 6 maggio 2014

Mugiwara: from best to worst (Parte 1)

Partiamo con una premessa: ritengo i Mugiwara uno dei cast di protagonisti meglio concepiti di sempre.
In genere nelle serie che leggo, ci sono sempre 2/3 personaggi che apprezzo, quelli che non mi fanno ne' caldo ne' freddo e quelli che schifo proprio quasi a prescindere.
In One Piece no. Tutti e 10 i componenti della ciurma li trovo personaggi assolutamente fantastici, chi piu' chi meno. Cio' che vi presentero' dunque qua sotto sara' una lista in ordine di preferenza, da quello che mi piace di meno a quello che adoro alla follia. Ho deciso di dividere l' articolo in due parti: voglio evitare di scrivere un papiro piu' lungo del solito. Cominciamo.. e sentitevi come sempre liberi di postare le vostre di classifiche!

Nono Posto: Nami



La navigatrice e' di sicuro la comprimaria che ha avuto meno impatto su di me. Non fraintendete: adoro il suo flashback, adoro Arlong Park, la prima vera saga di One Piece, e apprezzo le sue doti in mare. Probabilmente senza di lei Zoro e Rufy sarebbero morti di fame al secondo o terzo giorno di navigazione. Molto meno mi piace il suo stile di combattimento... le abilita' del Clima Tact e di modificare le condizioni atmosferiche, per quanto appropriate per lei, non mi hanno mai fatto impazzire. Non ho un motivo preciso per posizionarla all' ultimo posto, se non puramente perche' ritengo gli altri 8 suoi compagni delle figure migliori.

Ottavo Posto: Tonytony Chopper



Giuro che gli avrei dato di piu'. Giuro che lo avrei messo piu' in alto se solo non ci fossero quei 2 difetti che me lo fanno cadere cosi' in basso nella top. Io adoro, anche in questo caso, il passato di Chopper e la sua bellissima amicizia con il Dr.Hilik. Adoro il suo potere, le Rumble Ball, i suoi scontri e il fatto che sia un membro cosi' importante nella ciurma. Cio' che non riesco a sopportare pero' sono la sua ingenuita' esagerata, che per quanto divertente, a un certo punto diventa veramente assurda; ma soprattutto la sua "kawaiizzazione" del look nel tempo... il design che ha adesso rispetto a quello di 10 anni fa e' ben diverso, piu' tenero e puccioso, e la cosa non l' ho mai mandata giu'.

Settimo Posto: Nico Robin



Ora che ci penso, entrambe le uniche donne dei Mugiwara sono nella parte inferiore della classifica.. non e' maschilismo, se e' quello che vi state chiedendo.
In ogni caso, molti saranno in disaccordo stavolta, perche' la sua storia viene considerata una delle migliori; senza contare la fantastica progressione psicologica vissuta nel corso dell' avventura con i Mugiwara. Tuttavia, per quanto condivida queste opinioni, e' un genere di personaggio che non riesce a fare completamente breccia nel mio cuore. Ha quel carattere freddo e "monosillabico" (tranne per i suoi spiegoni sui vari misteri onepieceiani) che non riesce a catturarmi del tutto.

Sesto Posto: Franky



L' idea che sta dietro la sua creazione... un cyborg potentissimo, tamarrissimo e con un look ispirato ad Ace Ventura e' un vero tocco di classe di Oda. Ritengo sia una delle figure piu' particolari dei Mugiwara, soprattutto per il suo design.. che nel timeskip cambia radicalmente. Aspetto esteriore a parte, il suo assurdo carattere risulta divertentissimo, ma il flashback che lo vede protagonista e' anche quello che meno mi ha colpito. Franky secondo me e' uno di quei personaggi che ha avuto il suo momento migliore nella saga in cui e' stato presentato, avendo anche mostrato tutte le sue millemila armi e capacita' folli e geniali. In seguito pero', per quanto interessante, non e' riuscito mai a brillare come prima.. almeno per adesso.

Fine prima sezione. Stay tuned per la Top 5, mi raccomando!