domenica 9 novembre 2014

Top 15 Shounen - ATTO II: Vintage all the way

Eccomi con il secondo appuntamento Topshouneniano. Oggi si andranno a prendere in considerazione le posizioni intermedie.
Purtroppo risultero' un po' incoerente... perche' sebbene come gia' ho spiegato, ritenga molto validi alcuni manga usciti nei tempi recenti, il mio cuore, noterete, appartiene principalmente a una fase del fumetto nipponico giapponese.. quello collocata negli anni '80 e '90.
Iniziamo ordunque!

Decimo Posto: Crows (di Hiroshi Takahashi)


In Italia la storia editoriale dello yankee manga di Hiroshi Takahashi e' parecchio singolare. Viene pubblicato prima Worst... il suo SEGUITO, con i vari personaggi apparsi negli ultimi volumi belli cresciuti e maturati, e poi a distanza di non so quanti anni, inizia la pubblicazione della prima serie, sotto forma di "prequel". Queste premesse lasciano gia' intendere quanto poco gliene freghi alle case italiane di questo piccolo gioiello del fumetto giapponese. 
L' autore dell' opera si e' praticamente da sempre mosso in questo genere: scuole cadute in rovina, rigorosamente maschili, in cui vige la legge del piu' forte e gli scontri sono all' ordine del giorno, rivalita' fra gang, protagonisti semplicissimi ma che man mano che si va avanti acquistano un carisma ineguagliabile. 
E' un clone di Shonan Junai Gumi forse? No, e non raggiunge il livello di profondita' di Fujisawa. Punta su altri elementi. In questa serie, il protagonista Bouya cerca da se lo scontro, l' avversario piu' forte. E' il suo pane quotidiano. Leggendo Crows, ci si rende conto le risse non sono altro che un modo che questi "Corvi", questi reietti della societa', usano per dare un senso alla loro esistenza.
Raramente, per non dire mai, ci sono figure femminili o scene in un contesto familiare di qualche tipo. Esiste solo la scuola, i tuoi amici, i tuoi rivali e le botte che si danno e si ricevono. E sara' cosi' fino alla fine.. fino a che arrivati all' ultimo anno, gli studenti dovranno decidere cosa fare della propria vita, se guardare speranzosi al futuro o se rifugiarsi in un passato infantile e ribelle ormai scomparso.

Nono Posto: Yu degli Spettri (di Yoshihiro Togashi)



Al giorno d' oggi Yoshihiro Togashi e' un mangaka che si ama o si odia... e spesso le due emozioni vanno in contemporanea. Certo e' che, nonostante le pause, dovute a salute cagionevole o a pura e semplice irresponsabilita' dell' autore, si sta comunque parlando di uno dei veri e propri padri del battle manga moderno. Di una serie che e' il massimo simbolo dello shounen manga anni '90. 
Yu degli Spettri ha l' enorme merito di aver ripreso i canoni dei due massimi capolavori anni '80, ovvero Dragonball e Jojo, e di averli fusi in una sola cosa, riuscendo comunque a inserire una vena di originalita' e unicita'. Questa e' infatti l' opera che ha elevato il torneo di arti marziali a climax definitivo della storia.. quando prima, anche in Dragonball stesso, era solo un pretesto per vedere degli scontri. 
Ma soprattutto (momento fanboy) questo e' il fumetto in cui e' presente il mio villain preferito in assoluto: Shinobu Sensui.
Gli unici veri problemi risiedono principalmente all' inizio e alla fine dell' opera.  Nei primi volumi difatti si nota una vena molto piu' da gag manga con toni sovrannaturali che da fumetto di azione, probabilmente sono stati gli editori a chiedere a Togashi di cambiare la direzione del suo prodotto. Negli ultimi capitoli invece e' palese come il sensei, come suo solito, sia sia ampiamente rotto i cojones di scrivere delle mirabolanti gesta di Urameshi e compagni.... facendo precocemente terminare la Saga del Torneo nel Mondo dei Demoni.... una conclusione tronca e insoddisfacente, specie considerando che se fosse andato avanti e avesse terminato il tutto come si deve, Yu degli Spettri sarebbe divenuto il miglior manga di combattimenti mai scritto. E senza dubbio il mio preferito.

Ottavo Posto: Devilman (di Go Nagai)



Un manga che fondamentalmente non e' altro che la massima espressione del pessimismo, della critica e del ripudio piu' totale dell' umanita' da parte di Go Nagai, che molti conosceranno solo per aver creato il genere del mecha (i fumetti sui robottoni giganti).
Si parla di uomini, di Demoni e di un mondo che e' portato inevitabilmente alla distruzione a causa della guerra fra questi mostri. E si', perche' le creature viscide e schifose qui non sono solo quelle provenienti dall' Inferno. Siamo noi. Sono gli esseri umani ad essere messi sotto processo, e per buone ragioni. Perche' tutte le tragedie iniziate e compiute dagli uomini nel corso della loro esistenza (e il manga lo mostrera' facendo passare i protagonisti Akira e Ryo per le varie epoche storiche) non sono state solamente frutto di un male esterno, causato dai Demoni.. ma anche di una malignita' che gia' di per se possedevano, e possiedono ancora.
E lo si vede nel momento in cui i Demoni escono allo scoperto.. paura, mista a odio e ignoranza spinge la nostra civilta' ad autodistruggersi con guerre, conflitti e chaos puro.
Il quinto volume di Devilman, che e' anche uno dei miei volumi preferiti in assoluto, mostra la battaglia finale fra il mezz-uomo mezzo-demone Akira Fudoh e Satana, il re degli Inferi. Uno scontro non per le sorti dell' umanita', ormai distrutta, ma per il dominio di quella che ormai e' solo un massa informe di cenere e polvere. Perche' questo rimane della Terra, quando l' uomo manifesta a pieno la sua vera natura, piu' terribile di qualsiasi animale ferocie.
Saro' suonato un po' altisonante e pomposo.. ma era l' unico modo per parlare bene di una delle opere fumettistiche piu' crude e profonde mai scritte.

Settimo Posto: Ken il Guerriero (di Tetsuo Hara & Buronson)


E quando si parla di old school Ken e' impossibile che non sia chiamato in causa. Un vero pilastro del Weekley Shounen Jump nel suo periodo d' oro, e' uno dei maggiori ispiratori del suo tempo.
Nonostante l' evidente calo avuto nel corso del tempo, specie con l' inizio della seconda parte... sono convinto che la grandezza dell' opera la si deve a tre fattori principali:
1) Un' ambientazione memorabile. Ispirato alla saga cinematografica di Mad Max, popolato da bande di briganti muscolosi e giganteschi rispetto agli altri esseri umani, poveri e indifesi, il setting di Hokuto no Ken e' penetrato cosi' affondo nell' immaginario collettivo da rendere ormai impossibile, almeno, per me e' cosi, non ricollegarsi ad esso quando si pensa uno scenario post-apocalittico.
2) Dei personaggi che trasudano epicita' da tutti i pori. Dotati di una potenza e presenza scenica ineguagliabile. Senza contare che ognuno di loro rappresenta un' emozione e una condizione umana: Souther e' l' avidita', Rei la lealta', Juza delle Nuvole la voglia di liberta' e Raoul la brama di potere mista a una vena di fragilita'. Ognuno di essi e' unico.. e tutti alla fine entreranno a far parte dello spirito del protagonista Ken, che in un certo senso e' l' umanita' stessa, l' uomo che reagisce e cerca di risollevare se stesso e il mondo.
3) Le scene e i momenti topici che sono riusciti a far breccia sul pubblico. I nomi delle tecniche, le scariche di pugni, le gesta, ma soprattutto le morti eroiche.. quella di Raoul in primis.. che tutt' ora ritengo una delle scene piu' spettacolari mai disegnate nella storia dei manga.

Sesto Posto: Hoshin Engi (di Ryu Fujisaki)


E finiamo, anche questa seconda parte della classifica con un manga che qui in Italia non si e' cagato quasi nessuno. O meglio, molti l' autore lo conoscono principalmente per Shi-Ki, uno shounen horror abbastanza carino. Un vero peccato, dato che in madrepatria, si ha un' altissima considerazione di Fujisaki.
Il manga in questione e' assolutamente fuori dal comune... un tema abbastanza abusato quale il sovrannaturale, ispirato alla mitologia cinese, viene arricchito con spunti ed elementi che lo rendono originalissimo.
E caratteristica e' anche la resa del protagonista: Taikobou, e' un personaggio debole fisicamente. Non e' un gran combattente e preferisce starsene nello sfondo ad esaminare la situazione piu' che combattere dal vivo. Uno stratega meticoloso geniale, e a volte molto fortunato. Un eroe principale del genere e' assolutamente atipico, specie se rapportato con gli altri comprimari, i quali invece cercano tutti, chi piu' chi meno, di combattere in prima persona.
La storia, ambientata nella Cina di 2000 anni fa, parte in maniera forse un po' semplicistica, ma si evolve, nel tempo in qualcosa di estremamente complesso e intricato, irto di misteri e soprattutto di colpi di scena inaspettati e sconvolgenti.
Tuttavia forse l' elemento che mi fa amare di piu' questa serie e' la sottile vena di ironia che aleggia sovrana. Rotture della quarta parete continue, scene di meta-fumetto completamente folli ma soprattutto anacronismi a dir poco geniali, specie nel design ultra-moderno di certi personaggi.
Chi non ha mai letto Hoshin Engi recuperi in blocco la serie, e non si spaventi per il disegno strano e bizzarro.. nel tempo diventera' uno dei punti di forza maggiori dell' opera e dell' autore stesso.
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E si conclude anche la seconda parte. Stay tuned per le ultime (ma anche le prime XD) 5 posizioni della top!