venerdì 6 marzo 2015

Oda e i suoi personaggi

E gia', sono preso da un momento di grande ispirazione bloghistica in questo periodo.. e se ho qualcosa da dire, la metto per iscritto qua, dato che posso.
Dopo aver finito la Top 15 e aver parlato di One Piece alla fine, ne torno a parlare subito con questa piccola breve (circa) considerazione.. che riguarda principalmente il cast che prende parte alle vicende della storia, e anche le figure piu' secondarie e terziarie.
In sostanza: oggi parlo di Eiichiro Oda e del suo metodo di stesura e scrittura dei personaggi, uno stile semplice ma che immediatamente rende quel pirata o quel marine un prodotto marcato "One Piece".

Cominciamo col dire che la serie e' uno shounen pubblicato su Jump dal 1997.. e dal 1997 il suo cast di personaggi e' cresciuto come non mai... e il suo mondo si e' allargato: decine e decine di isole, di figure importanti, di pirati, di marine.. e come se non bastasse spesso e volentieri Oda, meglio di un qualsiasi sceneggiatore di Beautiful ha fatto tornare nella main story alcuni personaggi scomparsi dall' immaginario del lettore da 100 o anche piu' capitoli.
E come ha fatto dunque a renderli tanto riconoscibili, che anche dopo averli lasciati perdere per anni, una volta ritornati importanti, immediatamente sono risultati comunque familiari al lettore? Ha forse costruito a tutti quanti una psicologia complessa, un passato esploratissimo e una caratterizzazione approfondita? No. Semplicemente, li ha resi memorabili attraverso un design unico nel loro genere e una personalita' molto semplice ma d' effetto.. che si esprime piu' in gesti, catchphrase o piccole gimmick.

giusto per fare un esempio...
Obbiettivamente parlando Oda non si e' mai curato piu' di tanto di dare una qualche complessita' all' animo delle figure che presenta. Certo, ai Mugiwara ha fornito un carattere piu' distinto: grazie a flashback e grazie alle loro imprese insieme a Rufy, si sono evoluti anche interiormente, in un certo senso. Tuttavia non si e' mai spinto oltre questo, soprattutto, non lo ha mai fatto con figure da contorno, specie considerando la mole infinita di caratteri da sviluppare altrimenti.

O quantomeno... non lo ha mai fatto fino ad ora. Perche' nella Saga di Dressrosa, il mangaka si e' spinto in luoghi che come autore non aveva mai esplorato cosi' tanto. Se c' e' una cosa che sicuramente contraddistingue questo arco narrativo dagli altri.. e' la sperimentazione riguardante proprio i personaggi che ne fanno parte. Vengono addirittura mostrati tre o quattro flashback stavolta.. tutti su persone diverse e con valenze diverse. In uno di questi addirittura si fa riferimento al passato di uno scagnozzo "qualunque" di Doflamingo, Senor Pink.. e per quanto breve fosse, ha dato una certa importanza a una figura che fino ad allora era stata solo molto macchiettistica.
Tuttavia penso che il passo piu' largo e' stato fatto nello scorso capitolo:

... principles.

Bellamy e' una figura che parecchio tempo fa abbiamo piu' o meno detestato tutti. Era arrogante, smargiasso, egocentrico e parecchio montato. Senza contare che era una di quelle classiche figure che credono di essere forti... ma che non hanno la minima idea che stanno per fare una brutta fine. E ancora oggi le nocche conficcate per la prima volta sul volto della "Iena" rimangono piantate anche nella memoria dei lettori.
Tuttavia.. il pugno di Rufy sulla faccia rassegnata del suo vecchio nemico stavolta ha un significato be diverso.
Oda ha agito in maniera anomala: ha dato un' evoluzione al personaggio. Bellamy ha capito, dopo la sua sconfitta a Jaya, che fare il gradasso senza sapere contro chi si andava incontro lo avrebbe solo portato alla distruzione. E' cresciuto, e' maturato come persona.. e nel tempo ha anche imparato a stimare quel giovanissimo wanna be Pirate King che lo aveva messo K.O.
E' grato che "Cappello di Paglia" lo chiami amico, ma al tempo stesso, sa che non potra' mai esserlo davvero. Perche'? Perche' se e' vero che ha stima per lui, al tempo stesso nutre una devozione per Doflamingo completamente su un altro livello. Sa che e' un falso idolo da adorare, sa che Il Fenicottero lo vede piu' o meno come spazzatura, e sa che sara' impossibile per lui entrare nella Family.
E' cosciente di essere uno stupido a continuare a eseguire gli ordini per lui; eppure, se e' vero che questo lo rende un debole, dall' altro lato lo rende il piu' umano di tutti i nemici mostrati finora in One Piece.

Da sempre siamo stati abituati a figure di nemici che prima o poi, nel corso della storia si pentono. E' un' idea che al lettore piace, e non c' e' nulla di sbagliato. Vegeta di Dragonball ha un cambiamento graduale e gestito alla perfezione, idem per Ren di Shaman King per esempio.
A volte pero' capita di vedere nemici a cui bastano qualche bella parola, un breve discorso con il protagonista di turno per cambiare immediatamente opinione e decidere di stare dalla parte dei buoni. In Fairy Tail succede di continuo, idem per un manga come Tutor Hitman Reborn!, per dirne due.

Bellamy al contrario e' un antagonista che nonostante le parole di Rufy, nonostante tutto, rimane saldo nelle sue convinzioni, perche'? Perche' sa che non si puo' cambiare opinione e parte con cui stare semplicemente grazie a dei bei discorsi. Sa che lui e' nel torto e che Doflamingo e' un mostro vero e proprio, ma ha degli ordini, e troppa poca forza di spirito per andare contro ad essi.
"Anche gli stupidi hanno i loro principi" e' la summa di cio' che questo pirata, prima tanto odiato, adesso tanto compatito, e' diventato: uno stupido che comunque ha un suo codice da rispettare, un villain consapevole di esserlo e che anche se e' nel torto, decide comunque di dare tutto se stesso.

In questa saga, lo posso ammettere tranquillamente, questa scena di Bellamy e il suo scontro con il Mugiwara sono stati probabilmente due dei miei momenti preferiti.

Ora, so per certo che la mia opinione sara' contestata, perche' quelli che diranno "ma sto capitolo e' servito solo a fare incazzare Rufy!" o peggio ancora "sto personaggio e' veramente idiota!" ci sono e ci saranno sempre. Tuttavia, spero che almeno in parte, anche voi potrete capire il mio punto di vista sulla questione.

Un saluto, e ci vediamo al prossimo mirabolante articolo. :D

ma poi scusate.. come vi fa a non piacere uno che
ha il Jolly Roger che cita i Rolling Stones!

3 commenti:

  1. era ora che tornassi finalmente!Gran bel post as usual!
    Una domanda:segui il wrestling?Te lo chiedo perchè parole come gimmick o catchphrase fanno parte del gergo del wrestling(non soltanto ovviamente,ma in tale ambito sono ben radicate)

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  2. Lo seguivo ai tempi... e credo siano rimaste nel mio linguaggio comune. XD
    In ogni caso si possono benissimo applicare anche in altri ambiti.. .-.

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